In campagna elettorale tutti i candidati alla carica di sindaco hanno promesso di attivarsi al più presto per sistemare l’intricata vicenda del Centro Storico di Barbaiana, una frazione che ormai da anni giace con una ferita aperta nel proprio cuore, in quel centro che dovrebbe essere il motore pulsante di una ripresa e non l’emblema dell’abbandono
Con l’approvazione, nel corso del Consiglio Comunale del 30 novembre, dell’accordo procedimentale, su questo intervento la Giunta Landonio ha tenuto fede con celerità a quella che era stata definita una priorità.
Un atto, quello del Consiglio Comunale, approvato senza voti contrari, che ha preso atto della rinuncia di alcuni proprietari di una buona parte della volumetria in loco, rendendo più sostenibile la ricostruzione di un centro oggi fatiscente.
Togliere 7500 metri cubi significherà avere in centro edifici al massimo di 3 piani e ridurre le problematiche legate a traffico e parcheggi.
Si chiude così una vicenda che il “partito del no”, che pure annovera persone che di edilizia campano, aveva strumentalmente bloccato, alla faccia degli interessi dei cittadini.
Infatti:
– aver mantenuto inalterate le opere pubbliche previste anche con minori volumetrie
– aver ottenuto il ritiro dei ricorsi presentati (cioè un risparmio di soldi per il Comune)
– aver dato certezze a cittadini e operatori
è sicuramente un buon risultato, ottenuto migliorando la qualità del progetto.
L’eccellenza probabilmente non c’è, ma finalmente Barbaiana torna ad avere un futuro e non solamente un passato su cui recriminare.
Il resto, comprese le urla di chi rosica e deve dimostrare di esistere, è l’emblema di chi non riesce ad accettare che in Consiglio Comunale si va per sedersi ai tavoli e lavorare, si va per rappresentare chi ti ha votato, in sintesi per rendere concreta la logica del “fare” e del “buon senso”.
Il Direttivo
