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Sentenza TAR – Chi semina vento raccoglie tempesta

By 5 Aprile 2012No Comments4 min read

Che la macchina del fango si fosse attivata ce ne eravamo accorti da qualche tempo, dopo che, soprattutto a sinistra, smaltite le scoppole elettorali del 2009, si era ricominciato con gli attacchi personali e i tentativi di delegittimazione, tipici di chi, in assenza di proposte o reali motivi di dissenso, non può che dar contro all’avversario “buttandola” sul personale. L’occasione della sentenza del TAR sulla progettazione del Centro Storico era troppo ghiotta per non gettare benzina sul fuoco.

Crediamo, però, che si sia perso il senso della misura e soprattutto si sia voluta fornire una visione della realtà forzatamente distorta e lontana dallo stesso contenuto della sentenza del Tribunale Amministrativo. Che il giornalista non sappia distinguere un atto di determinazione da una delibera, lo possiamo anche accettare. Ma ci fa specie che tale confusione sia fatta da un partito politico che ha governato Lainate fino a 3 anni fa e che, nonostante cinque anni trascorsi nei palazzi comunali, non sa ancora distinguere tra gli atti di indirizzo politico e quelli di gestione tecnica. Già perché dire che il “comportamento dell’amministrazione” ha favorito il soggetto aggiudicatario è un abbaglio clamoroso, se non altro perché in tutta la vicenda non c’è nessun atto della Giunta o del Consiglio Comunale. Infatti, il TAR ha annullato l’atto di aggiudicazione e non certo la gara pubblica, invitando a proseguire l’iter per la conclusione della procedura (che, quindi, è stata prevista nel rispetto delle normative vigenti in materia di progettazioni di opere pubbliche).

Nessun imbarazzo politico quindi e che qualcuno affermi “sembra quasi non sia successo nulla di particolare” non ci offende proprio dopo aver letto la sentenza del TAR.

Per quanto abbiamo letto, non commentando, il TAR sostiene il suo giudizio sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato (un’interpretazione della Legge, ma non la Norma) successiva all’individuazione del vincitore, in base alla quale il progettista preliminare avrebbe avuto una posizione di vantaggio nel presentare il proprio metodo di lavoro, in virtù della sua maggiore conoscenza della tematica oggetto di presentazione. Questa posizione, che rispettiamo anche se appunto non prevista dalla Legge, è più vicina alla disquisizione giuridica ed è ben diversa dal dire che il comportamento dell’amministrazione ha favorito l’aggiudicatario; cosa che il TAR non dice, diversamente dal Partito Democratico, che forse dimentica che la diffamazione a mezzo stampa non è stata abolita dal nostro ordinamento… Visto quanto esposto e visto che, come più volte dichiarato anche dall’Amministrazione, non c’è una preferenza su quale professionista debba effettuare la progettazione, riteniamo che si sia solo perso tempo prezioso per poter avere gli strumenti utili per risolvere le problematiche del dissesto della P.zza Vittorio Emanuele e per poter riqualificare altre zone del nostro centro storico (Via Mengato e Viale Rimembranze).

Che poi si faccia polemica perché, con la manutenzione ordinaria, si chiudono quattro buche ci sembra davvero strumentale; non le avessimo chiuse si sarebbe invocata, ne siamo certi, la responsabilità del Sindaco e degli Assessori in merito alla sicurezza dei cittadini… Fatichiamo, tra l’altro, a comprendere la posizione della Lega Nord che lamenta sprechi e costi per i soldi spesi nel giudizio, ma d’altre parte invoca la rivalsa su chi otto, nove anni fa fece l’intervento: ma le perizie per far valere le proprie posizioni sono gratis? Fare una causa contro l’azienda non costa niente? E quali sono le possibilità di successo, a fronte di questi costi certi, dopo che anche la precedente amministrazione aveva già messo mano alla Piazza modificando la situazione post collaudo? Il Comune non avrebbe dovuto difendersi dal ricorso, soprattutto laddove fondato sulla Giurisprudenza e non sul testo di una Legge?

Chiuderemmo, quindi, richiamando un principio sacrosanto: le sentenza non si commentano, si applicano.

Ma, prima di tutto, andrebbero lette…